Mi chiamo Luana, ho 51 anni e sono nata in un piccolo paesino di campagna vicino a Milano.
Di quelli in cui tutti sanno tutto di tutti. La mia famiglia non si poteva certo definire “normale”, e questo per molto tempo mi ha fatto vivere un sentimento di profonda vergogna.
Sia mia madre che mio padre erano alcolisti, e sembrava facessero a gara per chi si dovesse distruggere di più.
Di riflesso, io e i miei due fratelli subivamo la devastante situazione familiare, cercando di fuggire da essa e da quello che la gente diceva.
Io e mio fratello maggiore ci siamo rifugiati nel mondo della tossicodipendenza molto giovani, mentre mio fratello più piccolo, nato con una grave disabilità, ha subito tutto questo senza mai potersi difendere.
Ogni giorno tornavamo da scuola con la speranza di non vedere mia madre ubriaca e mio padre in giro ad ubriacasi, e pregando che non finissero la giornata con le loro solite liti furibonde accusandosi l’un l’altro.
Mio padre, probabilmente mosso da sensi di colpa, passava la notte a ripeterci che ci voleva bene (senza considerare che noi il giorno dopo dovevamo andare a scuola).
Ricordo un episodio che è stato determinante per la mia vita e ha creato in me la rottura definitiva con mia madre e mio padre. Avevo circa dieci anni e stavo tornando da scuola.
Li trovai entrambi ubriachi seduti sul divano, per la prima volta non stavano litigando ma sembrava andassero d’accordo.
Ricordo lo sguardo di mio padre, mi guardava come se mi volesse dire “hai visto come andiamo d’accordo?”. In quel momento ebbi la sensazione che non saremmo più usciti da quella situazione, perché avevano imparato ad accettarsi e a vivere nel loro problema.
Le loro liti alla fine erano quasi una speranza per me, ma da quel momento sentii come se fosse la fine. Si accettavano così com’erano. Da quel momento ho provato un senso di profondo schifo per mia madre, mentre crollò completamente la fiducia che riponevo in mio padre.
Mi rendo conto che queste sono affermazioni molto forti, ma da allora il mio disprezzo e odio per loro è cresciuto insieme a me.
Non riuscivo più a sopportare che lei mi toccasse o che lui mi dicesse qualcosa. Da lì a poco cominciai a fare uso di droghe leggere, avevo 11 anni. Dopo qualche anno mio padre morì, a seguito di un incidente che ebbe in casa, e la situazione precipitò vertiginosamente.
Mia madre iniziò a fare le cose peggiori e le nostre vite crollarono sempre di più nell’abuso di sostanze. A 20 anni, grazie all’aiuto di una ragazza molto giovane e cristiana, entrai in una comunità per uscire dal problema della tossicodipendenza e in quel posto conobbi Gesù e il suo infinito amore. Iniziai a rendermi conto di quanto avessi bisogno di perdonare se volevo tornare a vivere.
Chiesi a Dio per anni, anche dopo la comunità, di riuscire a perdonare mia madre prima che la sua vita per qualche motivo finisse.
Dio ad un certo punto ha potuto trasformare quell’odio in profondo amore e comprensione regalandomi appunto il perdono.
Un versetto con cui lo Spirito Santo mi ha parlato molto e che mi ha fatto molto riflettere è in Genesi 4:15 “ma il Signore gli disse: ebbene, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui. Il Signore mise un segno su Caino, perché nessuno, trovandolo, lo uccidesse.” Nonostante conosco bene la storia, la cosa che più mi stupisce è come Dio tratto Caino.
Non permise a nessuno di toccarlo ma lo ha protetto fino a mettere un segno su di lui.Qualche anno fa leggevo il libro di Maraisa “L’abisso del mio silenzio” e con quello Dio accese nel mio cuore la scintilla della comprensione e poi il perdono.
Il libro di Maraisa e la sua testimonianza mi aiutarono a comprendere la vita di mia madre le lotte, le paure la solitudine e iniziai a rilasciare piano piano il perdono tanto desiderato.
Con l’aiuto di Dio il disprezzo e l’odio si trasformarono prima in compassione poi in comprensione e alla fine in amore.
Oggi mamma è affetta da demenza per abuso di alcol in uno stadio moderato/grave, e vorrei tanto che fossimo arrivate prima a conoscerci e a capirci così.
Ma allo stesso tempo so che con il Signore nulla arriva mai in ritardo.
Oggi lo ringrazio perché il peso dal cuore è scomparso e so che qualsiasi cosa accadrà io sarò pronta.