Sono divorziata da quasi 20 anni e sono una donna, mamma e nonna felice.
Arrivare ad un divorzio dopo 25 anni di matrimonio è stato faticoso, destabilizzante e molto doloroso. Qui inizia la mia storia che porta il titolo “Ricominciare da un divorzio: La strada per superare il dolore.“ Ricordo che solo poco tempo prima, io ripetevo alle mie colleghe: “Io non mi separerò mai!!”
Ho sempre creduto, e tuttora credo molto nel matrimonio, per cui quando mi ritrovai ad affrontare la separazione, si produsse dentro me uno squarcio, una voragine di delusione, sconfitta, di senso di colpa ed abbandono. E per tempo, mesi e mesi, sentivo un grande senso di perdita e di solitudine da togliermi il fiato, oltre che al dispiacere di far vivere ai miei figli una situazione stressante ed anche per loro dolorosa.
Non mi sembrava vero di ritrovarmi lì dopo così tanti anni di matrimonio; eppure, tutto dentro di me gridava che era venuto il tempo di fare quel salto “nel vuoto”, mentre la mia mente continuava ad asserire il contrario.
Ricordo che passavo molto tempo al telefono con una mia amica che viveva la stessa situazione per tirare fuori dall’anima quel groviglio di emozioni e costernazione. Avevamo bisogno di medicarci le ferite.
La mia vita è sempre stata molto incasellata: lavoro in laboratorio, reperibilità notturne e festive, poi la corsa a scuola per recuperare i figli, casa, lavori domestici, preparare il cibo per tutti, fare la spesa e così via.
Ora mi ritrovavo a sdraiarmi frequentemente sul letto, sperando di addormentarmi per un lungo, lunghissimo periodo e risvegliarmi più serena. Di una cosa ero certa, e sono molto felice di aver fatto in quel modo: ho scelto di fare una separazione consensuale, accettando ciò che mi veniva offerto, usando il massimo del buon senso che in quella situazione catastrofica potevo avere.
Il lavoro mi distraeva un po’anche se mi rendevo conto che nessuna persona, con parole e vicinanza riusciva a portare conforto al mio cuore.
Così alzai il mio sguardo e implorai con tutte le mie forze un aiuto da Dio, credendo che solo Lui avrebbe potuto alleggerire il mio stato d’animo e darmi un aiuto pratico per uscire da quel dolore che mi schiacciava.
Conservo ancora le lettere di sfogo e di supplica che scrivevo a Lui; pagine su pagine.
Poi, una domenica, mi ritrovai con mia figlia, ad assistere ad un gospel in una chiesa protestante, una realtà che assolutamente non conoscevo; mi sono sentita bene, la musica di lode era un balsamo per la mia anima. Da subito ho chiesto a Gesù di entrare e farsi spazio, molto spazio, nel mio cuore.
Ero già credente, ma avevo bisogno di un tocco più profondo, di conoscerlo di più.
Iniziai a leggere la Bibbia ed estrapolare quei versetti che mi davano pace; così, passo dopo passo, aggrappandomi alla parola di Dio e frequentando quella chiesa, che è tuttora la mia chiesa, la voragine dentro di me andava ridimensionandosi ed il dolore addolcendosi.
Sul frigorifero, vicino al letto, sugli specchi appendevo i versetti biblici che mi parlavano e me li ripetevo ogni volta che l’umore iniziava ad abbassarsi.
Iniziai a sperimentare una rinascita nello spirito ed a gustare la vita e la libertà derivante da una nuova consapevolezza di me stessa.
Quando stai male è fondamentale a chi decidi di affidarti; io ho cercato di basare la mia vita su principi cristiani, perché li reputo sani e buoni per me e per chi mi sta intorno.
Un’altra cosa fondamentale è interrogarsi su quali siano le proprie colpe che hanno portato al divorzio; questo ci aiuta a non ricadere più negli stessi errori.
Il processo di ricostruzione è stato lento ma continuo ed oggi mi ritengo una persona appagata anche perché ho basato la mia guarigione emotiva su principi fermi e sani, senza lasciare niente in sospeso del passato.
Non è stato facile, perché dopo un matrimonio durato a lungo, sei anche abituata a non stare da sola; ma posso dire che è assolutamente necessario stare un tempo con se stessi.
Per amore verso i miei figli, dopo il tempo necessario di assestamento, ho mantenuto con il loro padre un rapporto tranquillo e socievole.
“Non puoi costruire un avvenire sereno se non metti a posto il tuo passato.”
La mia giornata è piena di interessi, cerco di aiutare i miei figli come posso, ed in particolare lavoro dall’entrata nel pensionamento, con una di loro. Loro sono tutti sposati, per cui da tempo vivo da sola, ma neppure per un istante io mi sento tale.
Prego costantemente che i matrimoni dei miei figli siano “per sempre”, perchè nessuno di loro abbia a sperimentare il dolore ed il trauma di un divorzio.
Ringrazio Gesù che mi ha sorretta, ha ricostruito ciò che era rotto e continua a tenermi per mano in ogni istante.
Ringrazio per come Lui ha saputo trasformare in me il lutto in gioia e libertà.
La Sua Parola è la lampada ai miei piedi ed il bastone per il mio futuro.