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La gestione del bebè

La maternità è un momento unico, intenso, nuovo, che cattura emozioni sino a quel momento sconosciute.

Trattengo ancora il fiato quando ripenso al mio sguardo sul monitor ecografico, che presentava per la prima volta alla mia attenzione il corpicino della mia piccina e il suo cuore pulsante… che dire?! Infinite emozioni si fecero spazio nella mia anima.

Era mia figlia… mia figlia! Ero convinta sin dal primo momento si trattasse di una bimba e ne ero felice, non saprei spiegarne il motivo. Forse allora, 23 anni fa, sentivo il bisogno di una compagnia quanto più simile ed empatica al mio essere. Le avrei trasferito tutta me stessa.

Seguii tutta la sua evoluzione dentro di me con grande attenzione, stupore, amore, ringraziamento a Dio. Pensai spesso a Dio in quel periodo, consapevolizzando che tutto ciò che stava avvenendo in me era frutto della sua potenza, dei suoi miracoli e delle sue idee. Lui era il creatore di tutto quello che stavo vivendo.

Riempii quellattesa colmandola di studi, ricerche, visite, esami, preghiere… sì, tante preghiere! Non sapevo se sarei stata una buona madre ma lo desideravo con tutto il cuore, e mentre scrivo queste parole calde lacrime scivolano sul mio viso portando fuori i sentimenti e le aspettative di allora. Che tuffo nelle profondità del cuore!

Non lo avevo previsto, pensavo solo di traferire delle informazioni esperienziali e invece sono qui, pienamente coinvolta, trasportando in queste righe me stessa… è proprio vero che le parole sono potenti! Scavano dentro di noi, portano alla luce, creano, sostengono, danno un nome alle cose, alle emozioni, ci travolgono e spesso sconvolgono.

Allora usai tante meravigliose parole, per accarezzare il cuore e il viso della mia piccola, affinché lei si sentisse amata, attesa, protetta. Sì, io lavrei protetta da tutto e da tutti, lavrei fatta sentire al sicuro, questo mi ripromettevo di continuo, così mi accorsi che ai momenti di fragilità si andavano sostituendo sempre più spesso momenti di forza e determinazione.

Realizzai che Dio crea le cose in modo perfetto e che stavo scoprendo che insieme a mia figlia Lui mi aveva anche dotato di tutto ciò che occorreva per essere la madre! Così dentro di me si fece spazio la consapevolezza, il desiderio di condividere con tanti altri e soprattutto con le mamme, tutto quello che stavo vivendo. Oggi come allora, non essendomi mai abituata al “miracolo della vita”, continuo a sentire il desiderio di rassicurare, incoraggiare e insegnare tutto quello che ho vissuto in prima persona in modo che questo momento così delicato e intimo della donna, della coppia e dunque della famiglia venga affrontato nel miglior modo possibile. Desidero infatti che possa essere vissuto in tutta la sua bellezza, profondità, forza e capacità di creare una società forte, motivata dallamore e dalla stabilità, in cui ognuno conosce il suo ruolo.

Come ripeto spesso: genitori non si nasce ma si diventa. Dunque è importante confrontarsi, apprendere, cambiare per vivere al meglio il dono della genitorialità e il dono della vita.

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