L’orfana che sapeva sognare. Non mi ha mai lasciata stata sola!
La mia storia ha inizio con grandi stravolgimenti.
Alla tenera età di 4 anni e mezzo una tempesta si abbatte sulla mia famiglia.
Mio papà muore giovanissimo in un incidente stradale, lasciando vedova mia mamma all’età di soli 27 anni e in attesa della terza figlia (era incinta al terzo mese).
Tutto cambia in pochissimi istanti!
Non avevamo più un papà, non eravamo più una famiglia “normale”, non avevamo una fonte di reddito (mio padre era l’unico che lavorava), nulla più come prima. Dovevo crescere e farlo in fretta!!
Ricordo quei primi anni con alti e bassi tra momenti di grande dolore (soprattutto quello “urlato” dalla mia mamma) e anche di grande forza, una forza che oggi descriverei sovrannaturale.
Ero la prima di tre sorelle, e il motto che ci contraddistingueva era che Dio avrebbe sempre trovato un modo per aiutarci e sostenerci.
Per un po’ di tempo non abbiamo percepito alcun reddito, ma Dio ha sempre provveduto per noi. Non sono mai mancati in quegli anni regali, donazioni, viveri: mai abbiamo dovuto “elemosinare”.
La mia famiglia era diventata la Sua famiglia!
Potevo rivolgermi al mio Gesù sempre, e per qualsiasi cosa.
Un giorno gli chiesi di guarirmi da una blefarite cronica (una malattia agli occhi) che mi aveva colpito a soli 6 anni.
Nel giro di poco le mie ciglia sono ricresciute, e le mie palpebre sgonfiate per sempre.
La mia fede era pura, semplice, istintiva!
Durante la mia adolescenza cresceva un desiderio di giustizia e la voglia di dare un contributo per realizzarla.
Nel 1992 le stragi di Capaci e via D’amelio accesero in me il desiderio di diventare giudice.
Contemporaneamente crebbero, oltre questi nobili sentimenti, la voglia di realizzarmi e di gestire la “mia” vita. Le nuove amicizie, i nuovi ambienti, i nuovi “pensieri” fecero il resto.
All’età di 17 anni mi innamorai di un ragazzo poco più grande di me e per dieci lunghi anni rimasi chiusa in questa storia.
In questo tempo decisi di studiare seriamente, di cercare di eccellere in tutto. Mi trasferii fuori dalla mia amata Calabria, mi laureai in corso, frequentai le migliori scuole per la preparazione al concorso di magistratura, conobbi persone molto influenti e di grande cultura, frequentai ambienti che non avrei mai pensato di conoscere, e contemporaneamente diventai una giovane avvocatessa.
Tutto lasciava pensare che la mia carriera fosse incanalata nel giusto binario e che prima o poi avrei raggiunto la mia meta.
Ma proprio in quegli anni nel mio cuore cominciò a riaccendersi forte il mio amore per Gesù.
Ebbene sì, era stato per un po’ accantonato, raffreddato, passato in secondo piano, mentre Lui invece non mi aveva mai perso di vista.
Ciò che avevo realizzato non era più sufficiente e avevo bisogno di altro, avevo davvero bisogno di Lui!
Così cominciai a desiderare che Tutto dovesse ruotare intorno a Lui, e non il contrario!
Questo era ciò che mi rendeva felice e dava il vero senso alla mia vita!
Dopo circa dieci anni di fidanzamento, e con un potenziale futuro matrimonio davanti, decisi di fidarmi di Dio: la Sua voce diceva che c’era di più per la mia vita, c’era qualcosa di diverso. Interruppi questa relazione con grande dolore e Da un giorno all’altro mi ritrovai single e con un futuro da riscrivere totalmente.
Mi trasferii in un’altra città per lavorare presso un colosso bancario come legale.
Un giorno, però, mentre la mia carriera andava a gonfie vele, un sogno riaccese in me il desiderio di giustizia per la mia terra.
Sognai una donna abusata, picchiata, sanguinante, discriminata e una voce fuori campo diceva: “questa è la mia amata Calabria ma nessuno la ama e la rispetta, guarda come è bella, nessuno la protegge!!”.
Mi svegliai turbata, ma soprattutto scossa dal senso di responsabilità!
Qualcuno doveva fare qualcosa.
Ecco che il desiderio di quando ero più piccola comincia a rifiorire.
Ho combattuto con me stessa per più di un anno, ma poi ho tratto la decisione: ritornare in Calabria e cominciare ad amarla, manifestando l’Amore di Dio.
Lasciai un lavoro prestigioso e a tempo indeterminato, proprio negli anni più bui dell’economia italiana.
Una pazzia? Una decisone incomprensibile? Cosa mai avrei fatto? Da dove avrei cominciato?
Molti amici non capirono e non furono pienamente d’accordo, ma la pace che avevo trovato nel seguire questa strada spegneva ogni dubbio.
Tornata in Calabria a metà del 2013 incominciai una delle avventure più strabilianti mai vissute. In pochi giorni, si formò un gruppo di persone che insieme a me diedero vita alla chiesa che oggi io e mio marito pasturiamo.
Ebbene si, appena tornata a Reggio Calabria, si aprì la strada del ministero, quella che ti porta a servire e aiutare le persone, quella che ti sacrifica ma che sa di giustizia, la Sua!!
Grazie all’appoggio fondamentale, inizialmente, del mio pastore senior Roselen Boerner Faccio, e poi del pastore Giuseppe Giannone, intraprendo questo strada.
Rincorrere la Sua giustizia, i Suoi propositi, i Suoi sogni dava il vero senso alla mia vita. Ma c’era di più!!
Dopo soli due mesi dall’inizio di tutto ciò, conobbi anche l’uomo perfetto per me!
Dio non era rimasto a mani vuote: mi stava dando il meglio, il meglio per me!!
E da qui la corsa ha cominciato ad avere un ritmo differente! Ancora oggi non smettiamo di correre, di conquistare, di aiutare chi ha bisogno, mettiamo a disposizione il nostro tempo, le nostre competenze, le nostre passioni, .. insieme alla mia famiglia, ai miei due bimbi, alla mia mamma, alle mie sorelle con i loro mariti, e alla chiesa rincorriamo il sogno di Dio per questa nazione.
Nessun “sacrificio” e’ stato inosservato. Nessun grido di giustizia è rimasto inascoltato! E siamo ancora all’inizio..
Sicuramente, ora si, posso dire: sono pienamente felice!
Catherine Labate