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L’istruzione parentale, parte della società Italiana da sempre!

Quando, ormai cinque anni fa, lasciai la mia primogenita davanti al cancello della scuola dove avrebbe iniziato la prima elementare, il mio cuore fece: “tonf.

Eppure l’avevo già lasciata al nido, poi alla scuola dell’infanzia e dopo ancora al primo pigiama party per il contro-Halloween e al ritiro dei Rangers e così via. Insomma non potevo dirmi una mamma possessiva, anzi, se qualcuno avesse voluto farmi un’accusa sarebbe stata più idonea l’accusa opposta.

Allora perché il mio cuore aveva fatto “tonf”?

Con le lunghe antenne di cui sono dotate le madri ˗ non tutte per la verità ˗ avevo intuito che sarebbe iniziata una progressiva opera educativa decisa da un organo statale tanto astratto quanto concreto chiamato Miur. Un’opera della quale io avrei solo potuto constatare gli effetti senza partecipare e soprattutto senza scegliere.

Fu in quei giorni che per la prima volta nella mia vita mi vennero alla mente parole forti, che non pronunciavo per non apparire sopra le righe.

Parole come: “esproprio”, “plagio”, “sequestro”. Nonostante un certo crescente malessere interiore io e mio marito siamo rimasti a guardare cosa accadeva e così pian piano sono emersi i primi cenni dell’opera educativa negativa che non volevamo assolutamente per nostra figlia.

Una maestra, prendendo affettuosamente per mano mia figlia, le aveva detto: «Saragrace, lo sai che due mamme si possono sposare?». La bambina, allertata da noi sull’argomento con tutte le dovute cautele, aveva compreso immediatamente che quella maestra stava andando oltre il suo compito e ce lo aveva riferito prontamente.

Qualche giorno dopo avevano iniziato a fare lezione di inglese basandosi sulla tradizione di Halloween mentre nel salone centrale della scuola avevano installato due dragoni giganti sospesi che scendevano dal soffitto, uno da destra e l’altro da sinistra. Una bella accoglienza d’istituto.

Infine, col passare dei giorni, Saragrace ci aveva riferito che in tutta la scuola erano solo tre i bambini a seguire il corso di religione e che un bambino tunisino aveva cominciato ad aspettarla fuori dall’aula dove portavano i tre bambini a svolgere quell’attività e una volta le faceva lo sgambetto, un’altra volta la spingeva e un’altra ancora le stringeva il collo come per strozzarla.

La preside naturalmente mi aveva più volte detto che ero troppo apprensiva (no cara preside, ero lucida e vigile!) e che dovevo fidarmi di loro. Era proprio questo il punto: io e mio marito non ci fidavamo affatto di loro. Poco dopo trovammo un posto in un’altra scuola elementare in un quartiere vicino e le cose andarono meglio anche se non provavamo mai quella sensazione di benessere e pace interiore che si ha quando si sa di star facendo lacosa giusta.

Così io e mio marito abbiamo cominciato a nutrire un pensiero nuovo, insolito e un po’ folle: quello di creare una scuola elementare dove le nostre figlie e tanti altri bambini avrebbero potuto studiare in santa pace l’italiano, la matematica e tutto il resto che è bene avere nel proprio bagaglio culturale senza ricevere insegnamenti distorti sulla sessualità e sulla visione della famiglia, senza essere costretti ad accettare fra le proprie tradizioni quella celtica di Halloween e senza subire bullismo di origine religiosa. E anche senza sentirsi umiliare con frasi buttate lì da presunti insegnanti dalla lingua amara e senza tante altre spiacevoli esperienze che con il tempo Saragrace ci raccontò di avere vissuto in entrambe le scuole.

Una scuola dove poter persino liberamente pregare Gesù, dirsi cristiani, studiare la Bibbia e crescere come figli amati di un Dio potente e glorioso che ha un proposito per ognuno dei Suoi bambini. Da allora sono passati tre anni.

Un anno è volato via per studiare e progettare la nostra scuola che è nata nel settembre  2019. Si chiama Christian Bilingual School (CBS). Al momento accoglie bambini di seconda, terza e quinta elementare che frequentano di presenza a Milano e altri bambini, provenienti da altre città, con un tutoring per genitori online.

E dal prossimo settembre cominceremo con la sezione della secondaria di primo grado.

Quando abbiamo aperto la CBS non potevano immaginare che sarebbe scoppiata la pandemia, che sarebbe stata proposta una legge contro lomotransfobia a causa della quale l’insegnamento gender potrebbe da un momento all’altro diventare obbligatorio dal nido alle medie. Oggi siamo molto grati di vedere crescere le nostre figlie dentro la “follia” della loro mamma e del loro papà e siamo certi che molti altri genitori seguiranno presto il nostro esempio e per questo abbiamo creato il sito www.istruzionecristiana.it allo scopo di aiutare tutti quei genitori che sono in cerca della soluzione giusta per i loro figli.

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